L’Italia sta meglio? Lo rivela la “pubblicità”…

Giusy Neri

film-596519_960_720Probabilmente uno degli indicatori più affidabili per comprendere se l’economia italiana stia o meno meglio degli ultimi anni, è l’osservazione della pubblicità. Stando all’ultima rilevazione di Nielsen sull’andamento della raccolta pubblicitaria in Italia, con dati aggiornati a febbraio, infatti, emerge che il mercato nazionale sembra finalmente aver voltato pagina.

I dati Nielsen ci dicono infatti che nel solo mese di febbraio la crescita è stata del 4,8 per cento portando il bimestre a +3,7 per cento per una raccolta totale superiore ai 947,5 milioni di euro. Se a questo dato si aggiunge la raccolta su search e social (Google e Facebook soprattutto) solo stimata a non monitorata da Nielsen, il miglioramento bimestrale del mercato è del 4,6 per cento. E se si considera che lo scorso anno il primo bimestre aveva chiuso a -5,2 per cento, l’inversione di marcia appare ancora più nettamente, e la soddisfazione degli operatori ancora più significativa.

Naturalmente, quanto sopra è forse troppo poco per festeggiare: alle spalle il mercato si trascina anni molto difficili: la raccolta che a fine 2011 era stata di 8,6 miliardi di euro, al 2015 è infatti scesa a 6,3 miliardi di euro, a causa della crisi e dello spostamento verso nuovi contenitori (Google e Facebook soprattutto) i cui dati, come detto sono solo stimati da Nielsen.

Ad ogni modo, i numeri di febbraio appaiono essere confortanti, manifestando una crescita moderata, che comincia a consolidarsi e che non è solo dovuta ai cosiddetti colossi del web.

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