Colosso della farmaceutica investe a Latina: 66 milioni dalla Janssen

jenny

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Impianto strategico per la produzione mondiale di nuovi prodotti innovativi ad alta specializzazione. Il polo industriale della Jenssen a Latina continua a crescere, e offrire nuovi posti di lavoro. Il colosso farmaceutico del gruppo Johnson&Johnson ha infatti annunciato un grande investimento da 66 milioni di euro tra il 2016 e il 2019 proprio per il sito pontino che si conferma così centro di innovazione farmacologica e tecnologica di assoluta eccellenza in Italia.
La nuova produzione – fa sapere l’azienda – si occuperà di produrre farmaci di patologie a alto impatto sociale in diverse aree terapeutiche: oncologici, antivirali per infezione da Hiv e Hcv e sclerosi multipla. Il nuovo investimento sarà inoltre destinato a ampliamenti, aumento della capacità produttiva e ulteriore avanzamento dei processi di produzione. Nato nei primi anni ’80, il sito produttivo di Latina si estende oggi su una superficie di 136 mila metri quadrati e vanta una storia di innovazione e competitività. La produzione, destinata per il 90% all’esportazione, ammonta a 4,5 miliardi di compresse all’anno. Negli ultimi 5 anni ha ricevuto dal Gruppo Johnson&Johnson investimenti per 100 milioni di euro, che hanno portato a un ampliamento di 3.000 metri quadrati e a un aumento della capacità produttiva oltre che dell’occupazione
Del resto, in un quadro di crisi economica, Janssen ha visto crescere il suo fatturato del 66% negli ultimi 9 anni, il valore economico del prodotto è di 1 miliardo di euro, genera 2.300 posti di lavoro di cui 1.062 diretto, 889 indiretto e 358 di indotto. È in questo contesto che si inseriscono gli investimenti sul sito industiale di Latina: 66 milioni dal 2016 al 2019, perché – come spiega l’azienda – lo stabilimento rappresenta un polo strategico per la produzione globale dei farmaci, oltre che uno tra i più avanzati al mondo per i processi produttivi utilizzati. La somma servirà per fare ampliamenti, aumentare la capacità produttiva e per un ulteriore avanzamento dei processi produttivi. Previsti anche nuovi posti di lavoro. Non è la prima volta, quest’anno, che la Janssen annuncia nuovi investimenti da destinare allo stabilimento di Borgo San Michele, uno dei più innovativi e moderni al mondo. L’ultimo, a febbraio, ammonta a 3 milioni di euro da destinare alla produzione di un nuovo farmaco per l’Hiv la cui distribuzione avverrà su scala mondiale.
Obiettivo della casa farmaceutica è continuare a crescere ed essere competitiva, orientando sempre di più le proprie scelte verso il progresso scientifico. Parole d’ordine della filosofia aziendale sono: futuro, salute, innovazione, eccellenza e giovani. Del resto Janssen conferma il suo trend: nel 2014 ha già investito in Italia 29,5 milioni di euro di cui 16,6 milioni per l’ampliamento e la crescita dell’impianto produttivo e 12,9 milioni in attività di ricerca e sviluppo. I risultati sono soddisfacenti: andando a guardare i dati dell’aumento del fatturato, il 25% deriva da farmaci immessi sul mercato nel 2010. Nel solo 2014 l’azienda ha contribuito al PIL italiano con circa 208 milioni di euro. Numeri che fanno di Janssen Italia una realtà consolidata di 40 anni e con mille dipendenti.
Come consolidato è il gruppo Johnson&Johnson che trae la sua forza proprio dalla divisione farmaceutica, la maggiore del gruppo. Nel primo trimestre del 2016 ha visto salire il fatturato del 5,9% a 8,18 miliardi, grazie al +12,9% messo a segno dalle attività americane registrando profitti per 4,3 miliardi di dollari, dai 4,32 miliardi dello stesso periodo di un anno prima, su ricavi per 17,48 miliardi (+0,6%). La multinazionale statunitense ha rivisto al rialzo anche le stime per il 2016. Per l’intero esercizio in corso, l’utile per azione adjusted è atteso ora a 6,53-6,68 dollari, sopra i 6,43-6,58 dollari per azione indicati dalla precedente guidance. Per quanto riguarda i ricavi dovrebbero attestarsi a 71,2-71,9 miliardi (da 70,8-71,5 miliardi nella stima precedente). Il gruppo, infine, dopo aver smentito voci sulla cessione delle attività legate ai beni per la cura della persona, ha annunciato il rilancio del business associato ai prodotti per bambini.

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