La spesa media di gestione dei conti correnti: indagine della Banca d’Italia

jenny

soldi

Fondamentale nella scelta del conto corrente sono le caratteristiche ed i servizi offerti

Una guida online per valutare l’opzione che meglio si adatta alle esigenze personali

Dall’indagine annuale della Banca d’Italia sull’onerosità dei conti correnti delle famiglie emerge che la spesa media di gestione di un conto corrente è stata di 82,2 euro, in aumento di 0,3 euro

rispetto all’anno precedente.

“Il lieve incremento è dipeso interamente dall’aumento del numero di operazioni bancarie effettuate dalla clientela sui propri conti. Le commissioni unitarie per operazione sono mediamente diminuite mentre la spesa per canoni e altri oneri fissi è sostanzialmente rimasta invariata. – spiegano i responsabili della banca centrale -“.

L’indagine tiene in stretta considerazione gli oneri e le commissioni effettivamente addebitati nel corso dell’anno sugli estratti conto della clientela.

L’ultima analisi completa è stata condotta su un campione composto da oltre 13.000 clienti, distribuiti su 627 sportelli di 150 banche e 47 sportelli postali.

Gli ultimi dati completi resi noti sono quelli riferiti al 2014, che la Banca d’Italia ha diffuso a fine 2015, in attesa di predisporre quelli del 2016.

Nel 2014 la spesa media di gestione dei conti correnti è stata pari a 82,2 euro, in lieve aumento (0,3 euro) rispetto al 2013 – sottolineano i responsabili della banca centrale -. In dettaglio, la spesa per canoni e altri oneri fissi è rimasta sostanzialmente invariata (-0,1 euro), mentre le spese variabili sono di poco aumentate (0,4 euro) per effetto essenzialmente del maggiore numero di operazioni effettuate nell’anno (da 131 a 140,4 unità), mentre le corrispondenti commissioni sono diminuite. Se l’operatività sui conti fosse rimasta invariata, nel 2014 avremmo registrato una riduzione delle spese variabili pari a 0,5 euro, proprio per effetto delle minori commissioni unitarie.

La spesa media di gestione del conto corrente può essere confrontata con l’Indicatore Sintetico di

Costo (ISC).

Attraverso questo confronto, il cliente è in grado di valutare la convenienza del contratto sottoscritto o che intende sottoscrivere in funzione delle proprie esigenze operative.

Nel 2014, per circa un quarto del totale dei conti correnti, il costo effettivo è stato superiore all’ISC.

La commissione onnicomprensiva sugli affidamenti è stata all’incirca pari all’1,7 per cento del credito accordato, 0,3 punti percentuali al di sotto del limite massimo previsto dalla normativa.

Le commissioni unitarie applicate sugli sconfinamenti e sugli scoperti di conto corrente (CIV) sono aumentate.

E sono tutti questi dettagli che ci portano ad interrogarci prima di scegliere un conto corrente. La domanda ricorrente è quella relativa alla convenienza.

Grazie a questa guida online ai conti correnti è possibile valutare l’opzione che meglio si adatta alle esigenze personali.

Fondamentale nella scelta del conto corrente sono le caratteristiche ed i servizi offerti dal conto stesso, ma importante è anche il costo del conto.

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