Fermiamo l’evasione fiscale in Italia: il caso smartbox

jenny

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petizione-activism (1)

petizione-activism (1)Alcuni giorni fa la Guardia di Finanza ha fatto visita alla sede italiana della società francese Smartbox, azienda specializzata nella distribuzione di cofanetti regalo acquistabili presso la grande distribuzione. Il risultato del controllo ha portato alla luce una presunta evasione fiscale pari a 105 milioni di euro, una cifra astronomica che riempie di sdegno i cittadini italiani.

L’azienda Smartbox presenta un’origine francese ma, come molte altre società, ha la sua sede fiscale in Irlanda, in quanto questo paese permette un regime di tassazione più ‘morbido’. Probabilmente questa facilitazione fiscale non è sufficiente al colosso francese, il quale si è reso colpevole di avere sottratto una cifra incredibile alle casse dello Stato italiano.

Questo episodio rivela la condizione generale della situazione fiscale italiana, in quanto ogni settimana possiamo leggere di episodi simili avvenuti nel nostro Paese. Ora la domanda sorge lecita e naturale. Come può un’azienda dare vita ad una truffa così galattica? Nessuno si è accorto che qualcosa non andava nel verso giusto? Non stiamo certo parlando dei 50 euro che un cittadino può avere dimenticato di inserire nella propria dichiarazione dei redditi, ma di 105 milioni di euro, una cifra che potrebbe risanare parzialmente le casse dello Stato.

Secondo dati stimati, l’evasione nel nostro Paese supera i 180 miliardi di euro ogni anno, un ammontare dalla portata impressionante che rivela qualche falla nel meccanismo di tassazione. Casi come Smartbox sembrano essere all’ordine del giorno, per cui servono azioni precise, puntuali e severe in merito all’evasione fiscale.

Questa azioni non devono, però, rivolgersi ai cittadini che faticano ad arrivare alla fine del mese, ma indirizzarsi prevalentemente a tutte quelle aziende che pensano di evadere in Italia per arricchire le proprie casse. Con questa affermazione non si vuole ribadire che non si devono pagare le tasse, anzi, ma che il sistema di tassazione generale dovrebbe essere assolutamente più equo.

Il portale activism.org ha stilato una petizione che chiede chiarezza e azione sul caso Smartbox. Tale petizione si presenta come un apripista verso la richiesta di un sistema giusto, che permetta ai cittadini italiani di non sentirsi beffati dalle grandi società e dagli organismi che dovrebbero vigilare sul loro operato.

In particolare, la petizione chiede che siano attuate delle manovre di restituzione dei soldi sottratti, i quali porterebbero, in un futuro prossimo, ad un abbassamento della tassazione generale. Al contempo, la petizione chiede che società truffaldine come Smartbox cessino di operare nel nostro Paese o che perlomeno sia fatto loro capire che non possono agire in modo così sconsiderato, attraverso multe imponenti o chiusure temporanee.

Servono 100.000 firme perché la petizione possa essere presentata con successo. Se anche tu sposi gli ideali descritti nella petizione e vuoi svolgere un ruolo attivo nella vicenda, ti invitiamo a firmare lo scritto, visitando il link 

http://www.activism.com/80251-Vogliamo-che-lAgenzia-delle-Entrate-indaghi-su-Smartbox-e-dia-seguito-allazione-della-Guardia-di-Finanza

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