La settimana si è contraddistinta per un andamento piuttosto altalenante per il debito sovrano italiano, fortemente influenzato dalla presenza di una vasta offerta sul mercato primario. Di fatti, il BTP a due anni ha chiuso con un rendimento a -0,35% mentre il BTP decennale si è fermato a 1,82%, in flessione di un paio di punti base rispetto alla settimana precedente, con lo spread in marginale allargamento a 146 punti base.
Per quanto invece concerne il BTP Italia, la dodicesima edizione con cedola 0,25% si è chiusa con l’assegnazione di 7,107 miliardi di euro, con un confortante interesse ben distribuito tra gli investitori retail e istituzionali.
In particolare, nel corso della prima fase del collocamento, dedicata agli investitori retail, le contrattazioni hanno registrato una domanda più sostenuta nel primo giorno rispetto al secondo e, ancor più, rispetto al terzo, in linea con le scorse emissioni con collocamento complessivo di titoli per un controvalore pari a 3,757 miliardi di euro.
Nella seconda fase sono invece stati allocati titoli per 3,350 miliardi di euro nominali a fronte di richieste per quasi 11 miliardi di euro.
Per quanto concerne la ripartizione per singole categorie – sempre tra gli istituzionali – il 73 per cento è risultato esser finito in portafoglio alle banche, il 4 per cento ciascuno ad assicurazioni e Hedge fund, l’1 per cento a banche centrali e istituzioni sovranazionali e un ultimo 1 per cento ad altre istituzioni, finanziarie e non; in termini geografici circa 84 per cento sono italiani e il resto è stato collocato in altri paesi, principalmente europei.