Il governo aiuta e supporta le start-up con il decreto Restart, Italia

jenny

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palazzo chigi

palazzo chigiCon il termine start-up si intende il periodo di avvio di un’azienda: essa in un certo qual modo infatti può essere vista come la culla dei processi produttivi di un’impresa. La start-up rappresenta quindi un’azienda nascente che si sta avviando, con tutte le possibilità e le difficoltà che caratterizzano questo momento: sarà infatti fondamentale per una start-up pianificare strategie commerciali, stilare un dettagliatissimo business plan, basarsi su un’idea innovativa e vincente, trovare finanziamenti e ammortizzare i costi.

Il ministero dello sviluppo a fine del 2012 ha varato una norma che potesse agevolare le start-up  e che poi è entrata in vigore a fine 2013. Da una relazione stilata in Parlamento sui primi dati conseguenti da questa normativa il bilancio risulta abbastanza positivo.

Il decreto “Restart, Italia” infattti rende possibile diverse semplificazioni per le start-up come maggiore agilità nelle procedure burocratiche e la semplificazione fiscale.

È possibile osservare innanzitutto come questo tipo di aziende sia concentrato soprattutto al Nord (soprattutto lungo l’assse Torino-Milaano-Bologna), ma anche in Campania e Puglia ve ne sono diverse: Con rispettivamente 83 e 72 imprese start-up, queste aziende si collocano infatti in settima e decima posizione.

Certo, forse quella della start-up, può essere la fase più entusiasmante e anche la più critica della vita di un’azienda: tanti sono i progetti e le idee quanto i rischi connessi alle spese iniziali e alle incerte risposte del mercato.

Le start-up che sembrano avere più successo sono quelle che si muovono nell’ambito del web e della tecnologia. Il digitale è il settore che va per la maggiore forse poiché qui una buona idea può trasformarsi davvero in un business attraverso un network di condivisione e promozione orizzontale e meritocratico e con la possibilità di ridurre molti costi che invece interessano aziende che operano su prodotti più “fisici”.

Sono infatti tantissimi i giovani brillanti e ambiziosi che possono arrivare a fondare solide aziende partendo da una buona quanto vincente idea, e chissà un giorno potrebbero ritrovarsi ad essere grandi imprenditori. E dalla loro gli imprenditori già affermati spesso comprendono i potenziali della rete e delle start-up e vogliono confrontarvisi, come le ultime notizie su Francesco Corallo che è possibile leggere quotidianamente sul suo blog e sui social su cui è attivo, che possono essere di ispirazione ai giovani imprenditori.

In aiuto alle start-up e a questi giovani la manovra Restart, Italia ha varato dei contributi disponibili sotto forma di credito di imposta per l’assunzione di personale qualificato e la possibilità di introdurre flessibilità nei contratti a tempo determinato ed indeterminato.

Inoltre le start-up hanno la possibilità di accendere al Fondo Centrale di Garanzia in maniera semplificata: se un’azienda conduce un’attività ad alto potenziale di crescita, ma è considerata a rischio potrebbe trovare difficoltà ad ottenere finanziamenti dalle banche, ma il Fondo di Garanzia copre l”80% del rischio dell’operazione finanziaria.

Sono 40 le domande di intervento del fondo presentate fino ad ora per un ammontare di 6,2 milioni di credito.

Sgravi fiscali, finanziamenti, semplificazioni delle procedure burocratiche, agevolazioni per le assunzioni: insomma gli incentivi per le start-up varati dallo stato sembrano tantissimi, e chissà se non saranno proprio le start-up a far ripartire il nostro paese

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