Operatori Socio Sanitari: continuano le proteste

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ossI sit-in di protesta degli operatori socio sanitari in tutta Italia non si fermano. L’ultimo in ordine di tempo è stato quello del 12 di Giugno davanti al Ministero dello Salute, per avere riconosciuta una “dignità professionale”, che secondo loro al momento non è garantita. Nonostante sia un argomento caldo da diverso tempo, ancora nulla sembra essere stato fatto per mediare questa situazione.

 

In un sistema sanitario che è senza dubbio uno dei peggio bilanciati al mondo, è di fondamentale importanza cercare di non danneggiare il già precario equilibrio. Le statistiche sono chiare: l’Italia è il paese con più medici per abitanti al mondo, mentre invece denota una carenza di infermieri, il loro numero è infatti inferiore a quello dei dottori, dovuto soprattutto allo squilibrio tra pensionamenti e nuove assunzioni.

 

Il sistema formativo del settore infermieristico è inadeguato e non è in grado di sfornare li numero di infermieri necessari. Da qui la necessità di creare quelle figure come l’Ausiliario Socio Assistenziale (ASA) e l’Operatore Socio Sanitario (OSS) per riuscire a colmare le esigenze del settore.

 

Da un po’ di tempo però, si è presentato il problema opposto, ovvero numerosi OSS che non riescono a trovare lavoro, e condizioni e contratti poco chiari per coloro che lavorano. Tante sono le domande che i portavoce della categoria vorrebbero fare al Ministero: perché non sono inseriti nel profilo sanitario? Perché non esiste un elenco anagrafico nazionale della categoria e non esistono corsi di aggiornamento? Perché non vengono formati in maniera corretta? Perché non esistono norme per la tutela legale e civile degli operatori?

 

Nonostante tutti questi dubbi aumentano gli istituti di formazione che offrono corsi per i servizi socio sanitari. E in aumento sono anche gli iscritti a questi corsi, probabilmente attratti dal fatto di poter acquisire una qualifica professionale in un periodo di tempo piuttosto breve. Considerando il progressivo invecchiamento della popolazione la domanda di queste figure professionale in futuro aumenterà ancora. Sperando che anche il governo se ne accorga presto, non ci resta che attendere una loro risposta.

 

 

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