Depressione, tante tipologie da conoscere

Giusy Neri

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Quando si parla di depressione, ci si intende riferire, genericamente, a un unico disturbo. In realtà, però, ci si dovrebbe riferire a una serie di disturbi depressivi, più o meno comuni, caratterizzati da diverse peculiarità.

Per esempio, vi è un principale disturbo depressivo, la forma più comune, nota anche come depressione clinica. Secondo i criteri diagnostici oramai riconosciuti in ambito internazionale, per poter essere diagnosticata le persone devono avere almeno cinque sintomi che persistono per due settimane o più a lungo tra sentimenti di tristezza, vuoto, inutilità, disperazione e senso di colpa; perdita di energia, appetito o interesse per le attività piacevoli; cambiamenti nelle abitudini di sonno; e pensieri di morte e suicidio. La maggior parte dei casi sono fortunatamente trattabili.

Questa forma di disturbo depressivo ha due sottotipi: la “depressione atipica” e la “depressione malinconica“. Le persone che rientrano nella prima categoria tendono a dormire e a mangiare molto. Sono emotivamente reattivi e molto ansiosi. Quelli della seconda categoria hanno difficoltà a dormire e tendono a peggiorare i propri pensieri di colpa.

A volte le persone con disturbo depressivo non rispondono prontamente al trattamento. Anche dopo aver provato un antidepressivo e poi un altro – e forse un terzo o un quarto! – la loro depressione si aggrappa ostinatamente. Aiutare le persone a superare la depressione resistente al trattamento richiede un lavoro approfondito per garantire una diagnosi corretta e identificare altre cause psichiatriche e mediche dei loro sintomi. I pazienti vengono consigliati sul corretto dosaggio e sulla durata del trattamento. Se un farmaco non funziona, i medici cercheranno di passare a un farmaco simile o di una classe diversa. I pazienti possono trarre beneficio dall’aggiunta di un secondo antidepressivo di un’altra classe e forse di un altro tipo di farmaco, come un antipsicotico.

Una persona che ha sintomi depressivi può anche essere considerata come affetta da una depressione “subsindromale“. Forse ha tre o quattro sintomi tra quelli di cui sopra, e forse è depressa da una settimana, non due. Piuttosto che guardare i sintomi, di solito sia guarda alla loro funzionalità, ovvero al modo in cui una persona continua a comportarsi in fase depressiva.

Vi è poi un gruppo di persone con disturbo depressivo persistente, contraddistinte da negativo umore, scuro o triste nella maggior parte dei giorni e almeno due sintomi aggiuntivi di depressione che durano due anni o più. Nei bambini e negli adolescenti, questa condizione – chiamata anche distimia – può essere diagnosticata se i sintomi di irritabilità o depressione persistono per un anno o più.

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