Lauree professionalizzanti, chi può evitare l’esame abilitante

Giusy Neri

psychology-2647941_1920

psychology-2647941_1920Una delle più interessanti novità di quest’anno in materia occupazionale è la possibilità di avere accesso ad alcune professioni dietro il solo possesso del corso di laurea e, dunque, senza dover affrontare l’esame abilitante.

Insomma, il disegno di legge Manfredi, se non verrà stravolto, sarà cruciale anche per le nuove lauree professionalizzanti, in partenza già dal prossimo anno accademico. Ma quali saranno le professioni che potranno essere avviate e condotte senza dover passare dall’esame abilitante?

In linea di massima, è noto che alle tre classi di laurea (professioni tecniche per l’edilizia, agrarie, tecniche industriali e dell’informazione), il disegno di legge garantirà uno sbocco veloce: l’abilitazione immediata senza il tradizionale esame di Stato. In altri termini, più concreti e diretti, i laureati di queste classi di laurea potranno iscriversi subito agli Albi di geometri, agrotecnici e periti industriali senza ulteriore tirocinio (inglobato nel corso di studio) e senza esame di abilitazione, sostituito da una prova pratica di fronte a una commissione integrata con esperti degli Ordini.

Si tenga conto che, già oggi, si parla di 27 nuovi corsi professionalizzanti che saranno attivati dal prossimo anno accademico in buona parte degli Atenei italiani. Come ricorda Stefano Acierno, consigliere del Cun, confluiranno qui anche gli iscritti  ai 31 corsi tradizionali in questi campi già partiti in via sperimentale nel 2018”.

Progettate per poter arricchire i percorsi tecnici fermi ai diplomi di scuola superiore, le lauree professionalizzanti prevedono una intensa attività pratica in laboratorio, presso le aziende o negli studi professionali. «Nella classe Lp01, sbocco naturale per il geometra, i tirocini si svolgeranno solo in convenzione con i nostri Collegi sul territorio», affermava sulle pagine del quotidiano economico Il Sole 24 Ore il presidente del Consiglio nazionale geometri, Maurizio Savoncelli, il quale poi sottolinea come “il Ddl Manfredi deve essere approvato subito cosi com’è: ma per chiudere il cerchio sarebbe necessario approvare anche il Ddl Malpezzi che introduce l’obbligo di laurea per i geometri dal 2029».

Di fatti, si legge ancora nell’approfondimento curato dal quotidiano economico finanziario, anche dopo l’arrivo delle professionalizzanti abilitanti, l’ esame di Stato “tradizionale” rimarrà per i diplomati dell’indirizzo “Costruzioni, ambiente e territorio”, ovvero per tutti coloro che rientrano nel novero degli “ex geometri”, che sceglieranno di non proseguire e potranno abilitarsi dopo il tirocinio.

Di contro, proprio da questo mese, per i periti industriali scatta l’obbligo della laurea. Da quanto sopra ne deriverà anche un effetto sfasamento sui diplomati di quest’anno: per un solo mese, infatti, il diploma non sarà più valido come titolo di studio per accedere all’Albo. Tuttavia, fin da subito, ovvero fin da quando si è aperta questa anomalia temporale, il Consiglio dei periti industriali ha chiesto esplicitamente alle istituzioni competenti una proroga al 2023 e l’estensione della laurea abilitante a 14 classi di laurea tradizionali che danno accesso all’Albo.

Vedremo, nelle prossime settimane, che cosa accadrà per questa professione, e se il disegno di legge di cui oggi abbiamo commentato subirà o meno dei cambiamenti radicali o qualche adattamento marginale.

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