Packaging e definizione di un prodotto: quando anche l’aspetto conta

jenny

Il packaging di un prodotto è letteralmente il suo imballaggio, la confezione con la quale viene protetto dall’esterno e presentato al consumatore finale. Il packaging, tuttavia, non ha solamente una finalità protettiva perché indica alcune informazioni utili al consumatore e attira la sua attenzione attraverso talune strategie di marketing.

Ci sono una serie di norme che regolamentano gli imballaggi dei prodotti per le quali si distingue la finalità protettiva dei materiali da quella protettiva attraverso le indicazioni di uso, consumo e le avvertenze. Queste ultime vengono spesso indicate su superfici estranee al pacco stesso, ovvero le etichette tico e simili che devono avere caratteristiche particolari in base al prodotto contenuto.

Tutte le funzionalità del packaging

È ormai noto come il packaging di un prodotto dia un’immagine ben precisa di un prodotto, dando al consumatore la capacità di giudicarlo in una manciata di secondi. Questo avviene quando l’osservazione superficiale del consumatore davanti a tanti prodotti simili viene attirata da un particolare involucro che sembra essere più sicuro, valevole o affidabile degli altri.

Pertanto il packaging, al di la della sua funzione protettiva, sembra avere una rilevanza in termini di marketing laddove risulti più attraente dei prodotti dei competitor portando all’azienda un vantaggio di cui bisogna sicuramente tenere conto.

Protezione, stoccaggio e branding

Un buon packaging, quindi, deve rispondere a tre precise esigenze: protezione, stoccaggio e branding. Quanto alla prima funzione possiamo considerare il fatto per cui la protezione del materiale deve essere studiata in funzione del ciclo di spedizione e della vulnerabilità del suo contenuto.

Lo stoccaggio, aspetto tutt’altro che trascurabile, è quello che prevede la considerazione di numerosi fattori di scelta del materiale tra cui volume e spazio. Spesso vengono evitati packaging troppo ingombranti per preferire quelli che, invece, si incastrano perfettamente gli uni con gli altri evitando dispendi inutili di spazio.

Quanto al branding, invece, il packaging è ciò che conferisce riconoscibilità al prodotto e, quindi, veicola il messaggio dell’azienda in modo sicuramente molto sottile ma decisamente potente. Ecco perché un prodotto deve essere sempre avvolto da un imballaggio coerente con i valori del brand e capace di destare l’attenzione dei consumatori rispetto ai prodotti dei concorrenti.

Le altre variabili di definizione del packaging

Tra le altre variabili includiamo anche la finalità informativa e quella emotiva. Da un punto di vista normativo il consumatore è sempre tenuto a poter scegliere scelte consapevoli sulla base delle informazioni contenute sull’etichetta del prodotto. Ecco perché oltre ad invogliarlo a comprare il consumatore deve essere informato su cosa è in procinto di portarsi a casa.

La componente emozionale non deve incidere con quella della trasparenza, sebbene sia ritenuta più importante. Ci riferiamo a ciò che provoca un’emozione piacevole al tatto, all’olfatto e alla vista e che fa si che il consumatore sia felice della scelta al punto di compierla nuovamente in futuro.

Per realizzare un buon packaging al giorno d’oggi non dovrebbero mancare anche alcune riflessioni sui competitor e buone scelte sostenibili. Queste ultime sono importanti non solo per piacere ai consumatori ma anche per impegnare il brand personalmente a ridurre la propria impronta inquinante sensibilizzando al tempo stesso i clienti.

Lascia un commento

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi