I cinquantenni su facebook

jenny

uomo pc

C’è chi ha addirittura creato un gruppo su facebook raccogliendo oltre centomila fan per narrare la memorabilità dei cinquatenni su facebook, descrivendoli come ignoranti delle nuove tecnologie e spesso infantili, ma le cose stanno davvero così?

Sicuramente sui social si va incontro ad un po’ di tutto, dalle odiose immagini sul buongiorno super glitterate con colori inguardabili e che non ci azzeccano nulla l’uno con gli altri, fino a citazioni profonde e senza peli sulla lingua di Charles Bukowski!

Ma si sa che ogni generazione accusa quelle precedenti e viceversa e così ci ritroviamo 20enni imbestialiti contro i 50enni che si augurano “buongiornissimi” e “buon caffè” a tutto spiano sulle bacheche altrui e cinquantenni a decantare i vecchi valori della vita che i giovani hanno perso.

Come al solito le diverse generazioni fra loro non riescono mai a comunicare e i social si dividono tra gruppi fatti “da anta in anta”, cosi nasce il gruppo sulla generazione degli anni sessanta, quello degli anna ottanta e così via, come se qualcuno avesse bisogno di appartenere necessariamente ad un gruppo e senta il dovere di essere etichettato, di dover far parte obbligatoriamente di un gruppo, di un partito, di una squadra, ecc…

Aldilà di questo filosofeggiare, non so se sono di parte o meno, ma effettivamente una buona parte degli ultra quarantenni (ma anche ventenni), non ha afferrato appieno l’utilizzo dei social network facendo degli strafalcioni assurdi (commentando dei post sponsorizzati, convinti che sono stati condivisi dall’amica del cuore scrivendo nei commenti frasi come buongiorno e buoncaffè anche a te)

Per non parlare della nostra amata lingua che ogni volta viene storpiata (e qui ci metto tutti non solo gli over 40) con improponibili “k” ed orrori e sottolineo orrori e non errori grammaticali da far rivoltare nella tomba anche un’analfabeta.

Forse quindi la piaga più che dei cinquatenni è dell’ignoranza che dilaga sconfinita nei meandri dei social network.

A questo ci chiediamo se questa “socializzazione” sia veramente positiva o al contrario del tutto nociva!

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